Andrea Marzocchi legge il matto 338. Premeditate e non premeditate
Uno che faceva parlar Dostoevskij dal sottosuolo, divideva le città in premeditate o non premeditate, e sosteneva che abitare a Pietroburgo rappresentasse una specialissima disgrazia, perché era la città più astratta e premeditata di tutto il globo terrestre.
Fëdor Dostoevskij, Memorie dal sottosuolo, trad. di Igor Sibaldi, Milano, Mondadori 2017 [1864]”