476 – Di tutto

Due parlavano di tutto. Si dicevano l’un l’altro com’erano i raccolti di prima e come quelli di oggi; come vivevano prima i latifondisti, e come vivevano oggi; e che il sale di prima era migliore, e che oggi non c’erano più. i cetrioli di una volta.

Michail Saltykov-Scedrin, I signori Golovlëv
dal Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori, Mialno, Salani 2021 (esce l’11 febbraio)

376 – Abitare

C’era uno che quando il medico gli chiese: ‘Dove abitate attualmente? Mi pare che prima abitavate…’, lui rispose: ‘Abitavo, abitavo. Abitavo anche prima. Come si può non abitare?’

Fëodor Dostoevskij, Il sosia
dal Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori, Milano, Salani 2021 (esce l’11 febbraio)

845 – Là

Uno, che si chiamava Venedikt Erofeev, si domandava se ci sarebbe stata poi, là, una bilancia, o non ci sarebbe stata. E secondo lui su quella bilancia, se ci fosse stata, i sospiri e le lacrime sarebbero pesati più del calcolo e della premeditazione. E là, quelli come lui, poco seri, sarebbero pesati di più e avrebbero vinto.

Venedikt Erofeev, Mosca-Petuškì
dal Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori, Milano, Salani 2021 (esce l’11 febbraio)

380 – Chissà

Uno sospettava di stare molto antipatico a un suo conoscente di nome Simonov, ma andava comunque a trovarlo perché non ne era del tutto sicuro.

Fëdor Dostoevskij, Memorie dal sottosuolo
dal Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori, Mialno, Salani 2021 (esce l’11 febbraio)

344 – Due anni prima

C’era uno che se gli avessero detto anche solo due anni prima che un giorno avrebbe pianto non ci avrebbe creduto.

Fëdor Dostoevskij, L’eterno marito, dal Repertorio dei matti della letteratura russa (esce l’11 febbraio)

471 – Lenin

 

Uno nel 1924 aveva imbalsamato il corpo di Lenin. Quando era iniziata la Seconda guerra mondiale, le autorità avevano deciso di evacuare le spoglie a Barnaul, insieme all’imbalsamatore, a sua moglie e suo figlio, il piccolo Leva. Per loro era stato riservato uno scompartimento. Il piccolo Leva e la mummia occupavano le cuccette
inferiori.

Sergej Dovlatov, Taccuini
dal Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori, Milano, Salani 2021 (esce l’11 febbraio)

Cose che ci servono per Qualcosa [3]

[Per Qualcosa, che è una rivista che facciamo a Bologna, ci servono dei pezzi come questo, che è l’inizio di una Storia della letteratura italiana dal dopoguerra a oggi, che sarà un libro fatto tutto di note biografiche, come quelle che vedete qua sotto; diversamente da quel che vedete qua sotto, vi chiediamo di segnare, dopo la nota biografica, il libro (Autore, titolo, editore, luogo di edizione, anno di pubblicazione); si possono mandare a storiadellaitaliana@gmail.com] Continua a leggere