Riunione di “Qualcosa” del 4/3/2017
Alle 15.09 ha inizio quella che, di fatto, è la riunione n. 1 di “Qualcosa”. Nella precedente, che può considerarsi la n. 0, si era deciso di raccogliere materiale per:
– una Storia della letteratura italiana realizzata attraverso le note biografiche di scrittori della seconda metà del XX secolo;
– un catalogo di brutte figure.
Paolo Nori legge la brutta figura scritta da Anna Maria Frigerio nel quaderno della Scuola di scrittura elementare a Genova (Officina Letteraria 2013).
Nella riunione numero 0 di “Qualcosa” si era anche parlato della possibilità di fare qualcosa con le tracce audio registrate durante una rassegna organizzata annualmente dall’Arci di Reggio Emilia. L’iniziativa nasce cinque anni fa (con il titolo “Cose che ci governano”) e la sua formula si ripete attraverso incontri con scrittori, musicisti, traduttori, registi, ai quali viene chiesto quali libri, film, musiche, li hanno convinti a scegliere il mestiere che fanno. Poiché esistono circa 70 registrazioni, si propone di sbobinare le meglio riuscite. Fra queste, secondo l’Arci, le interviste a: Carlo Boccadoro, Mariangela Gualtieri, Daniele Benati, Silvia Avallone, Francesco Cataluccio, Elena Stancanelli, Claudia Tarolo, Christian Raimo, Romeo Castellucci, Loredana Lipperini, Nicola Lagioia, Fabio Genovesi, Felice Cimatti, Dente, Nadia Terranova, Giuseppe Civati, Andrea Moro, Ilide Carmignani, Igort.
Finita questa premessa alla riunione n. 1 di “Qualcosa”, che segue la riunione n. 0 e precede la riunione n. 2 che si terrà il 27 maggio, Paolo Nori annuncia che nella notte è andato on-line il sito tosorelaentertrainment.it nel quale confluirà parte del materiale inviato o raccolto durante le riunioni.
Prima di quella data si svolgerà il Festival della disperazione che, per ragioni di coerenza, si terrà in un luogo non facilmente raggiungibile, almeno da Bologna, cioè Andria. Il festival si aprirà con un intervento di Giampaolo Ormezzano, che un tempo faceva una rivista che parlava solo di morte: “La buona sera”. Giampaolo Ormezzano parlerà sul tema: serata dal titolo: La morte. Quale futuro? Seguiranno appuntamenti con Carlo Lucarelli, Matteo Caccia, Andrea Moro, Gabriella Caramore, Patrizia Valduga, Francesco Piccolo.
Paolo Nori spiega che qualcuno ha inviato del materiale per “Qualcosa”. Ad esempio è arrivato un numero speciale di una rivista che si chiama A4, dedicato a un’altra rivista che si chiama McSweeney’s, di cui vengono riportati alcuni brani in traduzione. Viene letto un brano scritto come si trattasse della scheda di lettura del “Diario” di Anna Frank. A seguire Paolo Nori invita Paolo Ricci a leggere il testo che ha inviato per “Qualcosa”: una e-mail ai Corinzi. Paolo Ricci risponde che preferisce sia lo stesso Paolo Nori a leggerlo.
Dopo la lettura un uomo in prima fila con i capelli bianchi dice di aver molto apprezzato il testo su Anna Frank, definendolo una parodia ben riuscita. Un ragazzo con gli occhiali alle sue spalle trova una certa somiglianza con gli esempi di parodia riportati alla fine del “Diario Minimo” di Umberto Eco. C’è anche chi pensa che la parodia non sia del tutto riuscita visto che una vera scheda di lettura non verrebbe scritta allo stesso modo. Una ragazza dai capelli lunghi di colore castano nota che, a differenza del testo di Paolo Ricci, tutto basato sul paradosso, quello riportato su A4, e tratto da McSweeney’s, vuole essere una riflessione piuttosto critica nei confronti del sistema editoriale. Vengono anche citate le interviste impossibili di Manganelli.
A questo proposito Paolo Nori racconta di una ragazza alla quale un bimbo ha chiesto spiegazione circa l’espressione “ma però” contenuta in una poesia di Rodari. Siccome la ragazza ha risposto che non si tratta di errore ma di licenza poetica, il bimbo ha domandato quanto costa la licenza poetica.
Ora, siccome la licenza poetica non costa nulla, sarebbe bello che dalle riunioni venisse fuori “Qualcosa” fuori fuoco, un libro che ha una sintassi ma non la subisce. Paolo Nori ricorda che l’Accalappiacani era un settemestrale nato con l’intenzione di fare una rivista scalcinata.
Una signora seduta in quarta fila dice di aver molto apprezzato l’idea di scrivere le biografie dei fratelli non famosi di persone famose. Prendendo spunto da questo tema, pensa sarebbe bello realizzare (o immaginare) i dipinti di fratelli non famosi di pittori famosi. Ad esempio una volta, vedendo una veneziana con un taglio diagonale al centro, ha pensato all’opera del fratello di Fontana. Si dice anche convinta del fatto che la sorella di Morandi, confinata sempre in cucina, avrebbe dipinto verdure anziché bottiglie.
Un ragazzo in fondo alla sala chiede se esiste un tema al quale ispirarsi per ogni numero di “Qualcosa”. Mc Sweeney’s, ad esempio, sceglieva un argomento diverso per ogni numero (o magari è stata la casa editrice italiana che aveva poi pubblicato gli articoli di McSweeney’s a raggrupparli per argomento). In ogni caso la presenza di un tema non dovrebbe costituire un vincolo ai diversi generi e registri adottabili. Giorgio Busi Rizzi dice che un tema sarebbe molto utile per non correre il rischio di sentirsi inibiti dal navigare in acque sconosciute. Paolo Nori è d’accordo ma fa notare che, al momento, non c’è abbastanza materiale per decidere un tema. Edoardo fa notare che esiste un libro di Reiner Stach “Questo è Kafka?” costruito attraverso 99 storie su Kafka, 99 momenti della sua vita che, sebbene marginali, riescono a dare un’idea abbastanza precisa dello scrittore.
A Paolo Nori viene in mente un libro di Andrea Graziosi intitolato L’unione sovietica in 209 citazioni. E che tempo fa aveva aveva pensato a una storia dell’Unione Sovietica raccontata attraverso 25 canzoni popolari russe. Fra l’altro, da una conversazione con il cantautore Dente, è emerso che l’idea è facilmente applicabile anche al nostro paese, sicché, per esempio, si potrebbe costruire una narrazione dell’Italia postbellica a partire da un certo numero di canzoni (un po’ come si è fatto con il racconto delle città attraverso il repertorio dei matti che ci vivono).
L’idea riscuote molto successo e Domenico Arenella dice che sarebbe bello fare una tesi sul cromatismo in Toto Cutugno. Giorgio Busi Rizzi sente il bisogno di ricordare ai presenti l’esperienza sanremese di una formazione canora (Squadra Italia) composta da Nilla Pizzi, Giuseppe Cionfoli, Lando Fiorini, Jimmy Fontana, Rosanna Fratello, Wilma Goich, Mario Merola, Gianni Nazzaro, Wess, Toni Santagata, Manuela Villa. Dopo aver citato “Una gita sul Po”, ascoltato una cover di Nek cantata dalla band russa “20° congresso del partito”, riflettuto sul libro di Luigi Manconi “Corpo e anima” e sui diversi significati evocati dalla parola “zingaro” nella canzone italiana (a partire dalla canzone Zingara con cui Iva Zanicchi ha vinto il festival di Sanremo nel 1969), si decide – per la prossima riunione di “Qualcosa” – di provare a scrivere dei testi su canzoni particolarmente rappresentative: per chi scrive, per il periodo, per il cantante, ecc…
Daniele Zinni propone di fare la stessa cosa con singole parti dell’organismo. I pezzi, montati in una raccolta, restituirebbero l’intero corpo umano. Sul momento c’è chi sceglie la ghiandola pineale, chi il malleolo, chi la prostata. C’è anche chi sceglie i denti (Anna Mongiardo) e, nel farlo, si lamenta del fatto che la mutua non rimborsa gli interventi di igiene dentale. Anche il trattamento alle unghie, sostiene la stessa persona, è importante e andrebbe rimborsato.
Dopo una pausa di 16 minuti, dalle 16.40 alle 16.56, la riunione riprende. Paolo Nori legge alcune biografie di scrittori raccolte per il progetto di una Storia della letteratura italiana fatta di sole quarte di copertina.
Il lavoro potrebbe includere anche scrittori nati nella prima metà del XX secolo, ma molto dipenderà dal tipo di libro che si vorrà realizzare (in questo senso il montaggio avrà un ruolo fondamentale). Si decide, comunque, di escludere i personaggi esclusivamente televisivi. Non è il caso di Bruno Vespa, la cui voluminosa produzione editoriale lo colloca di diritto all’interno del progetto.
Vengono poi lette alcune recensioni on-line a “Guerra e Pace” e a “I promessi sposi” e le brutte figure inviate da Matteo Girardi. Queste ultime riscuotono molti consensi.
Prima che la riunione si concluda Paolo Nori ricorda a tutti che, per il prossimo incontro del 27 maggio, oltre a cimentarsi con i temi già emersi nella riunione n. 0, si potrà lavorare sulle canzoni italiane, sulle brutte figure e sulle parti del corpo.
La riunione termina alle 17.49