C’era uno che era andato a un concerto e si era seduto vicino a una che gli piaceva, all’improvviso si era accorto che gli si vedevano le ghette tutte lacere, corrose dalle tarme, le unghie non molto pulite, la giacca sformata e, la cosa peggiore, pensava, con la cucitura aperta. Allora si era messo nella posa meno naturale possibile, per nascondere tutti questi difetti ed era stato seduto così tutta la prima parte del concerto. Daniil Charms, Disastri,
dal Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori,
Milano, Salani 2021 (uscito oggi)