284 – Limonka

Uno che all’anagrafe era Eduard Veniaminovič Savenko – ma l’avevan sempre chiamato Limonov perchè limonka vuol dire ‘bomba a mano’ – sosteneva di aver avuto un’illuminazione spirituale quand’era in prigione, e in generale di non essere stato tanto male, in quel periodo là (nonostante la diffusione delle droghe, delle malattie e il sovraffollamento nei penitenziari). Il segreto per viversela bene era fare in un modo differente dagli altri: non bisognava contare i giorni sul muro aspettando di uscire, bisognava dir così: ‘Adesso vivo qui’, e poi semplicemente mettersi a vivere, anche in carcere.

Emmanuel Carrère, Limonov
dal Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori,
Milano, Salani 2021