La scuola elementare di scrittura emiliana è una scuola nella quale si fa presente, tra gli altri, il fatto che scrivere in italiano non è semplicissimo, perché l’italiano-italiano, l’italiano doc, quello dove si dice giuoco e non gioco, quello dove pésca e pèsca sono due cose diverse, quello dove si seguono tutte le regole dettate non dall’uso, ma dalle grammatiche, lo parleranno, in Italia, due o tre mila persone, gli altri parlano in una lingua che risente del posto in cui viene parlata, e che differisce, spesso, dalla lingua che si parla nel paese a cinque chilometri di distanza, ma che resta, nella maggior parte dei casi, una lingua comprensibile a tutti e carica di un’espressività che con l’italiano-italiano è forse più difficile ottenere. Per quello la scuola si chiama emiliana, non perché si debba scrivere in emiliano (ci sono state anche scuole di scrittura emiliana all’estero, in Lombardia, in Piemonte, in Liguria, in Sardegna e in Canton Ticino, perfino) ma per sottolineare il fatto che a chi partecipa a questa scuola verrà chiesto di lavorare anche su una lingua concreta, regionale, grossolana, una lingua dove difficilmente chi parla dice cribbio o poffarbacco, e più facilmente dice vacco mondo o zio campanaro.
La scuola media inferiore di Anna Karenina è una scuola dove leggeremo, insieme ai partecipanti, in sette settimane, due romanzi di Lev Tolstoj (Anna Karenina e Chadži-Murat) e proveremo a scrivere seguendo l’esempio.
Per informazioni: scuoletosorela@gmail.com, 340 5238915
[Domani sera, a Bologna, alle 19, allo studio Margherita, in via Santa Margherita 14, presentazione delle scuole di quest’anno]