Uno diceva che il suo matrimonio era senza nubi. Lo diceva persino alla sua amante.
Judith Thurman su Nabokov, sul New Yorker, il 16 novembre 2015;
dal Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori,
Milano, Salani 2021
Noi non siamo lunatici, siamo rompicoglioni
Uno diceva che il suo matrimonio era senza nubi. Lo diceva persino alla sua amante.
Judith Thurman su Nabokov, sul New Yorker, il 16 novembre 2015;
dal Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori,
Milano, Salani 2021
C’era uno che nel chiedersi con quali stivali avrebbe dovuto recarsi al lavoro il giorno dopo si era accorto di una verità che lo aveva annientato: lui sarebbe stato pronto ad andare in giro nel gelo senza stivali e senza cappotto, avrebbe sopportato e sarebbe resistito a tutto, una sciocchezza per lui che era un uomo semplice e piccolo. Ma che avrebbe detto la gente? Si sarebbe messa a blaterare. Era per la gente che ci si metteva il cappotto e forse anche gli stivali, era per loro che li si indossava.
Fëodor Dostoevskij, Povera gente,
dal Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori,
Milano, Salani 2021
Uno che all’anagrafe era Eduard Veniaminovič Savenko – ma l’avevan sempre chiamato Limonov perchè limonka vuol dire ‘bomba a mano’ – sosteneva di aver avuto un’illuminazione spirituale quand’era in prigione, e in generale di non essere stato tanto male, in quel periodo là (nonostante la diffusione delle droghe, delle malattie e il sovraffollamento nei penitenziari). Il segreto per viversela bene era fare in un modo differente dagli altri: non bisognava contare i giorni sul muro aspettando di uscire, bisognava dir così: ‘Adesso vivo qui’, e poi semplicemente mettersi a vivere, anche in carcere.
Emmanuel Carrère, Limonov
dal Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori,
Milano, Salani 2021
Uno aveva detto che l’ironia è una metafora discendente. Per chiarire aveva fatto un esempio: ‘Le sue pupille sono stelle’ era una metafora ascendente, mentre ‘Le sue pupille son padelle’ era una metafora discendente.
Sergej Dovlatov, Taccuini
dal Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori,
Milano, Salani 2021
C’era uno che era andato a un concerto e si era seduto vicino a una che gli piaceva, all’improvviso si era accorto che gli si vedevano le ghette tutte lacere, corrose dalle tarme, le unghie non molto pulite, la giacca sformata e, la cosa peggiore, pensava, con la cucitura aperta. Allora si era messo nella posa meno naturale possibile, per nascondere tutti questi difetti ed era stato seduto così tutta la prima parte del concerto. Daniil Charms, Disastri,
dal Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori,
Milano, Salani 2021 (uscito oggi)
Uno era di Parma e era contentissimo che nel capitolo X della prima parte di Anna Karenina si dice che il formaggio preferito del fratello di Anna, Stepan Arkadič Oblonskij, detto Stiva, è il Parmigiano reggiano.
Lev Tolstoj, Anna Karenina
dal Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori, Milano, Salani 2021 (esce l’11 febbraio)
Due parlavano di tutto. Si dicevano l’un l’altro com’erano i raccolti di prima e come quelli di oggi; come vivevano prima i latifondisti, e come vivevano oggi; e che il sale di prima era migliore, e che oggi non c’erano più. i cetrioli di una volta.
Michail Saltykov-Scedrin, I signori Golovlëv
dal Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori, Mialno, Salani 2021 (esce l’11 febbraio)
Io l’ho fatto davvero, ho cercato di eliminare un uomo con il metodo del riordino di Marie Kondo.
[Elena Bosi, dal racconto Marie Kondo, per Qualcosa, organo ufficioso dei sapodisti, stiamo lavorando al numero 8, sulle storie sentimentali finite male, se avete delle storie scrivete a tosorelaentertainment@gmail.com]
Sabato 14 e domenica 15 marzo e sabato 28 e domenica 29 marzo 2020 | h 10-13 e h 14.30-17.30
Biblioteca Arbizzani – Piazza Indipendenza 1 San Giorgio di Piano (BO)
Un corso di scrittura che diventerà un libro, il “Repertorio dei soprannomi della città e della provincia di Bologna”, a cura di Paolo Nori.
Il laboratorio è aperto a tutti quelli che sono interessati alla scrittura, anche se alle prime esperienze.
È un’esperienza di scrittura collettiva simile a quella che ha originato il Repertorio dei matti della città di Bologna (e di Milano, di Roma, di Torino, di Parma, di Cagliari, di Livorno, di Reggio Emilia eccetera).
A cura di: Tosoréla entertainment.
Laboratorio a pagamento. Posti limitati. Prenotazione obbligatoria
Info e prenotazioni: laboratori@associazioneliberty.it | 335.7797640
Info qui: clic
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