Rosanna Turone legge il matto 351. Lei intanto cuciva
C’era una che fin da quando era piccola non vedeva l’ora di prendere marito per farsi degli amanti. Una volta sposata era diventata una moglie molto obbediente. In suo marito non trovava mai nulla di ridicolo né di brutto. Si sarebbe fatta avanti addirittura per difenderlo con foga se qualcuno avesse osato essere scortese con lui. Era una donna che, avendo un marito di una certa sostanza, godeva della stima di tutti. Secondo alcuni lui era dotato anche di un certo ingegno, ma siccome lei non amava tanto sentirlo parlare lui poteva dire soltanto cose brevi e insignificanti e quindi quell’ingegno non lo si poteva notare. La sera spesso si riunivano per le letture in famiglia lei, lui e l’amante. Il marito sapeva leggere molto bene a voce alta tant’è che del suo calore se ne stupiva l’amante. Lei, intanto, cuciva perchè di solito si disinteressava a qualsiasi cosa fosse libresca o erudita, ma quando leggeva l’amante
le si bagnavano addirittura le mutande.
Fëodor Dostoevskij, L’eterno marito, trad. di Serena Prina, Milano, Feltrinelli 2019 [1870]”