Verbale della riunione di Qualcosa del 27 maggio 2017

Riunione di Qualcosa, Bologna, Biblioteca Sala Borsa, 27/05/2017

15:15. Campagna di tesseramento. Si apre la seduta. I partecipanti sono informati che per tesserarsi all’associazione To soréla entertainment possono rivolgersi a Sara, che è seduta al banchetto sulla sinistra. Visto che Paolo le ha dimenticate a casa, le tessere non potranno essere consegnate al momento ma saranno spedite a casa mezzo posta.
15:20. Andrea Cardoni legge la nota biografica del suo romanzo Tutti romani tutti romanisti (Marcos y Marcos 2017), che riporta il numero della tessera di To soréla entertainment in possesso dell’autore (n.29). La nota di Cardoni entrerà nella Storia della letteratura italiana dal dopoguerra a oggi, fatta di sole note biografiche, a cura di Qualcosa. Paolo propone che tutti gli iscritti a To soréla entertainment, lui per primo, d’ora in avanti, scrivano il numero della loro tessera associativa nella nota biografica dei loro prossimi libri, se dovessero pubblicare dei libri.
15:22. Cose che ci governano. Si parla dell’idea di sbobinare gli interventi degli autori che in questi anni hanno parlato dei libri, dei film e delle musiche della loro vita nelle diverse edizioni della rassegna che, nella prima edizione, si è intitolata Cose che ci governano [poi Questa è l’acqua, poi Le mani che scrivono le poesie (sono le stesse mani che fanno le pulizie) poi Sono un pessimista ma me lo dimentico sempre, poi La licenza poetica], organizzato dall’Arci di Reggio Emilia in provincia di Reggio. Dall’Arci hanno già segnalato a Paolo quindici possibili interventi che si potrebbero sbobinare. Tra questi, quello di Daniele Benati e Ilide Carmignani si può fare a meno di sboninarli perché ci ha pensato già lui a mandarci il testo completo. Paolo ha già scritto delle mail agli autori e alle autrici suggeriti da Bertini per chiedergli se vogliono partecipare e se ci danno il permesso di sbobinare i loro interventi. Oltre a loro, hanno detto di sì Francesco Cataluccio, Elena Stancanelli, Claudia Tarolo, Romeo Castellucci, Nicola Lagioia, Felice Cimatti, Dente, Nadia Terranova, Giuseppe Civati, Andrea Moro, Igort, ha detto di no Silvia Avallone, non hanno risposto Carlo Boccadoro e Mariangela Gualtieri.
15:30. Storia della letteratura italiana dal dopoguerra a oggi. Nei mesi scorsi sono state raccolte decine di note biobliografiche, molte delle quali sono state lette nella precedente riunione. Siccome non è venuto Mauro Orletti, che se ne occupa, si passa all’argomento successivo (comunque, chi vuole inviare delle note biobibliografiche che secondo lui meritano di entrare nella Storia della letteratura italiana dal dopoguerra a oggi, può inviarle all’indirizzo storiadellaitaliana@gmail.com indicando titolo, autore, editore e anno di pubblicazione del libro da cui sono tratte).
15:32. Brutte figure. Anche qui sono già arrivati un po’ di testi, e chiunque voglia mandarne di nuovi può farlo scrivendo a bruttefigure@gmail.com. Paolo dice che sarebbe bello se Qualcosa pubblicasse ogni anno un Almanacco delle brutte figure, con il meglio delle brutte figure raccolte durante l’anno precedente.
15:35. Critica del popolo. Luca ha raccolto circa settantacinque cartelle di brevi recensioni di grandi classici fatte da utenti di IBS, amazon e altri siti dove la gente comune può scrivere recensioni. Il materiale è stato da Luca indicizzato e suddiviso per genere letterario (narrativa, poesia, teatro, massime, etc). Queste recensioni, dice Paolo, potranno diventare un libro oppure potranno essere pubblicate a blocchi nella rivista. Qualunque sia la modalità di pubblicazione, Luca propone che quest’idea abbia un titolo (o un sottotitolo) ben preciso, e cioè: Un solo neo: Ofelia non meritava quella fine, che è una recensione ad Amleto fatta dall’utente di IBS Sandina.
15:40. Una questione di appeal. Paolo dice che in generale tutti i testi raccolti per Qualcosa bisognerà fare in modo che qualcuno abbia voglia di leggerli, perciò si dovrà lavorare per dargli un certo appeal. Subito dopo si pente di aver usato il termine appeal e dà la colpa al fatto che ultimamente si è messo a guardare le serie americane (poco prima in effetti aveva definito il romanzo di Anrdea Cardoni uno “spin-off” del Repertorio dei matti della città di Roma). Dice anche che per la progettazione della rivista può tornare utile pensare all’esperienza dell’Accalappiacani, che era una rivista che aveva in comune con Qualcosa il modo in cui si raccoglievano i testi. Ma in generale vorrebbe evitare di rifare di nuovo l’Accalappiacani, anche perché l’Accalappiacani è già stato fatto e va bene così.
Per la veste grafica vorrebbe invece che Qualcosa avesse l’aspetto di una cosa fatta con la carta, un po’ più di carta rispetto a com’era l’Accalappiacani, e che ci fosse del bianco, tanto bianco, e dei segni grafici che indentifichino la rivista inequivocabilmente, come ad esempio succedeva con un famoso almanacco russo dei primi del Novecento, il vivaio dei giudici.
Secondo Paolo, almeno per i libri curati da Qualcosa (Storia della letteratura italiana dal dopoguerra a oggi, Cose che ci governano), bisognerebbe trovare un editore che li pubblichi. Per la rivista invece si può pensare di autopubblicarla. C’è da pensare poi anche al sito, che è già attivo all’indirizzo www.tosorelaentertainment.it, e che potrebbe avere la funzione di anticipare online dei contenuti che saranno poi messi su carta. Paolo dice che si potrebbe pubblicare sul sito di To soréla entertainment un bando per l’assegnazione del progetto grafico della rivista, e che si potrebbe pensare di fare anche dei volantini per promuovere le attività dell’associazione. A proposito dei volantini, una ragazza dalla sala vorrebbe affidarne la produzione a dei collaboratori dei padri salesiani, un signore invece propone di distribuirli porta a porta, prendendo spunto dai testimoni di Geova. Claudia invece dice che va bene per il bando, ma in generale è bene che il lavoro lo facciano dei professionisti preferibilmente esterni, perché se ci si rivolge a degli amici che lavorano gratis, come ipotizzava Domenico, poi se questi fanno un lavoro brutto, o semplicemente non in linea con lo spirito di Qualcosa, diventa complicato farglielo capire.
Si parla poi anche delle illustrazioni, e di come potrebbero integrarsi nei testi della rivista. Sara dice che si potrebbero fare dei numeri monografici in cui le illustrazioni sono affidate tutte a uno stesso disegnatore.
16:00. Portiamo i libri in tribunale. Si discute di un’iniziativa organizzata qualche anno fa da Agata, che ha una libreria a Bisceglie (BT). In un’aula d’udienza del tribunale di Trinitapoli (BT), Agata e altre persone hanno inscenato un processo a Madame Bovary dove Emma, la protagonista del romanzo, sedeva idealmente sul banco degli imputati, accusata da un vero magistrato, difesa da vero avvocato e giudicata da un vero giudice. Paolo dice che Tosoréla entertainment potrebbe organizzare una cosa simile al tribunale di Bologna (se non arriva l’autorizzazione, si potrebbe sempre farla in sala borsa), dove si potrebbero processare altri libri famosi. L’iniziativa si potrebbe chiamare Portiamo i libri in tribunale. Paolo dice che bisognerebbe innanzitutto coinvolgere degli avvocati e dei giudici interessati, e che poi si potrebbe lavorare su libri come Anna Karenina o il Maestro e Margherita (in questo caso a lui piacerebbe molto fare l’avvocato del Diavolo). Agata dice in base alla sua esperienza, che se si vuole fare questa cosa, saranno necessari degli incontri di preparazione, delle specie di udienze preliminari che si potrebbero tenere in sala borsa prima del processo vero e proprio. Nicoletta propone di fare il processo a Lolita, dice che ne è stato già tenuto uno al tribunale Bisceglie, dove c’era la pubblica accusa che accusava Lolita invece del pedofilo. Paolo dice che secondo lui Lolita è meglio di no, non si capisce se perché, come dice lui, lo hanno già fatto a Bisceglie o se è solo una scusa perché Lolita non gli piace. Gaetano dice che questa cosa di processare i libri invece che Portiamo i libri in tribunale si potrebbe anche chiamare Chi legge è uguale per tutti, cosa che permetterebbe di sfruttare in maniera naturale la scenografia offerta dall’aula del tribunale. Altre due idee che saltano fuori sono: a) usare i lettori come testimoni a favore o contro i personaggi imputati; b) scegliere una giuria popolare che emani la sentenza (anche se va detto che questa è una cosa molto all’americana, e che non c’entra niente con l’ordinamento della giustizia italiano).
16:10 Paolo legge le recensioni raccolte da Luca ai seguenti libri:
– Odissea (il recensore dice che Odisseo è un raccomandato degli dei e che deve imparare a parlare di meno e fare di più);
– Decamerone (il recensore dice che si tratta di un’opera assai sconcia e dilungativa);
– I viaggi di Gulliver (il recensore dice che il libro è bellissimo perché lo ha detto Gillo Dorfles);
– Anime Morte (il recensore dice che lo ha letto durante l’adolescenza, per lui un bel periodo);
– Padri e Figli (il recensore dice che Turgenev è antipatico, ma sapeva scrivere);
– I Demòni (il recensore si chiede come mai non ne abbiano fatto un videogioco);
– Ritratto di Signora (il recensore dice che anche oggi capita che le donne sposino il più meschino dei loro pretendenti, ma per fortuna ora c’è il divorzio);
– La morte di Ivan Ilic (il recensore dice che è “povero e noioso”)
– La coscienza di Zeno (il recensore dice che la mamma lo leggeva mentre l’aspettava e che gli è andata bene). Secondo Paolo la coscienza di Zeno potrebbe essere portato in tribunale, Luca dice che sarebbe bello addurre le recensioni come prove.
– La pelle di Zigrino (il recensore dice che “[Balzac] ne ha scritti di migliori”);
– Antigone (il recensore non dice niente, spoilera solo il finale);
– La locandiera (il recensore dice che ha smesso subito di leggerlo perché pensava fosse un romanzo e invece era un copione teatrale).
16:17. Luca propone di aggiornare la lista del libri recensiti. La lista e i testi delle recensioni potrebbero essere condivisi dalla redazione di Qualcosa con un documento di google drive. In generale sembra che usare google drive sia una buona idea per condividere il materiale che arriva per Qualcosa.
16:22. Anna chiede se c’è ancora in ballo l’idea di raccogliere recensioni di capolavori rifiutati nel passato da editori importanti. Paolo dice che secondo lui a realizzarla quest’idea si rischierebbe di muovere solo un’accusa contro la miopia dell’editori, cosa che gli sembra poco in linea con lo spirito di Qualcosa.
16:25. Le canzoni italiane nella biografia degli italiani. Si discute dell’idea di scrivere per Qualcosa dei racconti che parlino di esperienze in prima persona legate a delle canzoni italiane di musica leggera. Matteo legge un suo racconto che gli è stato ispirato dalla canzone di Antonello Venditti Dimmelo tu cos’è e che secondo Paolo può fare da modello per questo tipo di testi. Il racconto di Matteo parla, tra le altre cose, di sconcezze nelle seconde strofi e di violenze immotivate tra fratelli. Prima della pausa, Paolo legge una brutta figura di Domenico, che parla di ubriachezza e desiderio di costituirsi.
16:30 – 16:45. Pausa caffè
16:45. Sempre una questione di appeal. La riunione riprende. Si ridiscute delle note biobibliografiche della Storia della letteratura italiana contemporanea, e del fatto che bisogna dargli un ordine di montaggio preferibilmente non cronologico. Paolo dice che bisognerebbe inserire delle note biografiche belle [come ad esempio quella di Fruttero e Lucentini letta la volta scorsa] in mezzo a quelle involontariamente comiche. Con un montaggio di questo tipo, eviteremmo di ottenere lo stesso effetto che fanno i libri scritti dai comici, che sono pieni di battute che alla lunga stufano. Inoltre, in questo modo anche i pezzi veramente belli risalterebbero di più, perché, come dice Šklovskij, per sentire il silenzio, bisogna che prima ci sia stato il rumore. Secondo Paolo, questo metodo di montaggio forse si dovrebbe applicare anche alle recensioni. Luca dice che se ne possono trovare di belle, sempre amatoriali, su alcuni siti che conosce.
17:00. Paolo legge due testi di Nicoletta: il primo (che a lui fa pensare a certe cose di Charms) parla di monsoni e nuvole che dialogano nel cielo di Bologna; il secondo, di una delibera del comune di Bologna (BO) concernente la Raccolta Emotiva Differenziata (R.E.D.), che dà disposizioni anche in materia di smaltimento delle convivenze esauste.
17:10. Vite parallele [De fratribus virium illustrium]. Per un’ipotetica rubrica dedicata ai fratelli delle persone famose, Paolo legge due testi inviati da Anna. Il primo è la voce di Wikipedia dedicata a Luigi De Magistris, sindaco del comune Napoli (NA); il secondo è un articolo del sito Fan Page che parla del fratello di quest’ultimo. Paolo dice che i testi, per essere adeguati per Qualcosa, dovrebbero avere un taglio un po’ meno giornalistico. Anna ha inviato anche un testo sulle unghie per l’ipotetica rubrica Parti del corpo umano, che però non viene letto per motivi di tempo (è molto lungo).
17:20. Ancora delle brutte figure. Anna legge una sua brutta figura che parla di corriere del basso Lazio e di fuoriuscite di vapori dal corpo. Paolo legge: a) tre brutte figure di Daniele, che parlano rispettivamente di: 1) stalking e ZTL, 2) pesantezza degli amici, 3) ignoranza della morte di Bejamin Britten; b) una brutta figura di Katia, che parla di nomi strani di figli di coppie residenti nel meridione d’Italia. Paola legge una sua brutta figura che contiene l’interiezione cazzeruola e che parla di occhiali vecchi e di occhiali nuovi.
17:30. Riepilogo. Si riassumono i principali progetti in cantiere per Qualcosa, che sono: 1) cose che ci governano (qui forse serve ancora qualcuno che abbia voglia di sbobinare, ma al momento ci sono già sette volontari); 2) almanacco delle brutte figure; 3) storia della letteratura italiana dal dopoguerra a oggi attraverso le note bio-bliografiche; 4); le canzoni italiane nella biografia degli italiani; 5) portiamo i libri in tribunale.
Chiunque voglia contribuire può inviare testi e proposte a questo indirizzo email: tosorelaentertainment@gmail.com.
Paolo dice infine che sarebbe bello, indipendentemente da Qualcosa, se qualcuno prima o poi compilasse un atlante regionale con i modi di dire che indicano l’atto sessuale (a Parma per esempio si dice guzzare, o, più raro, fiondare) o la condizione di ubriachezza (a Parma si dice Prendere una basa).
17:45. Fuori tema: varie ed eventuali. Si discute a ruota libera di possibili problemi di viabilità urbana a Bologna nel tardo pomeriggio per colpa della Juventus (che ha vinto di nuovo lo scudetto), e della proposta del Governo di rendere obbligatorio il servizio civile. Su quest’ultimo punto ci si chiede se è una buona idea obbligare per legge i giovani a essere buoni. Paola dice che obbligare la gente a essere buona è una cattiveria.
17:55. Premiazione. La riunione si conclude con la premiazione di Mattia, vincitore con la sua cartolina del concorso Era meglio stare a casa summer festival 2016. Il premio che Mattia avrebbe dovuto ricevere era una copia delle Opere complete di Learco Pignagoli. Paolo l’ha dimenticato a casa insieme alle tessere, per cui la consegna avverrà direttamente al domicilio del vincitore tramite un emissario delle Poste Italiane, cioè il postino. Si indice, contestualmente alla premiazione, il bando per i prossimi concorsi Era meglio stare a casa summer festival 2017 ed Era meglio stare a casa winter festival 2018.
18:00. La prossima riunione è convocata per il 16 settembre a Bologna, sempre in Biblioteca Sala Borsa. Fine seduta.

[verbale di Domenico Arenella]